Grazie per le Vostre testimonianze!

Coscienza extracorporea del Corpo Olografico

L’esperienza che ho vissuto partecipando al Teatro Transpersonale è stata molto intensa ed educativa. Mi ha portato a riflettere su diversi punti focali riguardo a me stessa, alla mia personalità e al mio modo di essere. Esprimermi come un attore sul palcoscenico della Via Veritiera, alla quale ci ha condotto Darshana, mi ha fatto comprendere le correnti interiori che si muovono dentro di me e mi ha condotto verso un’autentica consapevolezza che, passo dopo passo, mi ha portato fuori dalla gabbia costruita dalla mia personalità.

Nei vari personaggi che incarnavo,inizialmente, si sono rivelate le parti ristagnate di me e di cui non ne ero esattamente consapevole. Si sono manifestati diversi schemi mentali e psicologici limitanti, provenienti dalle strutture interiori precostruite, dai vincoli e condizionamenti subconsci.

Mentre mi muovevo sul palcoscenico, esplorando le direzioni, sperimentando il tempo e lo spazio, sentivo accadere una profonda trasmutazione Alchemica, una trasformazione interiore e una ripulitura attraverso la rivelazione delle Archetipi Primari… Mi sentivo immersa in un processo di liberazione Spirituale, svincolandomi sempre più dall’ego e acquistando le capacità percettive più sottili, esplorando la

Sentivo una profonda relazione animica con i miei compagni sul palco. Vivevo intensamente i loro sentimenti e sentivo che siamo una sola Anima. Passo dopo passo ogni mio movimento, gesto e suono diventavano sempre più fluidi e liberi, esprimendo una Simbologia Alchemica con un significato profondamente interiore. Ascoltando attentamente il mio corpo, sentivo quando dovevo fermarmi nel momento Presente. Da quel punto osservavo spesso la Quarta parete dietro la quale vi era Darshana – il Vero e proprio Alchimista…

Cercando di stare nell’ascolto del mio corpo, ho sentito chiaramente salire l’energia della Kundalini lungo i miei centri energetici, alterando la struttura dei chakra e spontaneamente emettevo il Suono come quello del serpente “ssssssssss”.  Ho avuto la spinta di alzare in alto la mia mano destra e sentivo incanalare  sempre di più la salita della Kundalini fino a raggiungere la Comunione Sacra. Ero immersa in un profondo processo Alchemico di trasmutazione delle emozioni e blocchi emotivi, traumi repressi e rimozione di quello che l’ego aveva generato e accumulato nel tempo. Mi sentivo diventare sempre più neutrale, leggera e libera…

Molto potente è stata anche l’esperienza dalla Danza nella quale ho vissuto una grande liberazione dalle strutture emotive e ho sperimentato un alterato stato di coscienza. All’inizio ho avvertito sprofondare nella profondità della mia stessa ombra ed immergere nell’oscurità, per poi elevare quella parte di me prigioniera dell’illusione… In quel momento mi sentita come Puro Testimone… L’Esperienza con Darshana  ha svolto in me un profondo lavoro Alchemico. Grazie Darshana!

Gabriela Kaneva

Persona che si trasforma in Personaggio.

Cappello Magico : sentire il cappello, l’effetto sul corpo, camminata del Cappello                                                                                                                         CAMMINATA.    —     APPLAUSI su Ritmo Flamenco                                                                                                                                                                                Perdita della Personalità :Persona che si trasforma in Personaggio               Persona –Luce – Buio- Silenzio                                                                               La storia (storybord) è il Quarto Occhio, il tempo immanente che vortica testimonianze più Alte.

La Quarta Parete ( Maya)  nella vita è quella che ti separa da te stesso.

IL PUBBLICO E’ DIO !!!!                                                Usare ciò che sei per trovare il Diamante e diventare migliore, sperimenta questa possibilità !                                   Dove vedi lo schema tenta di migliorarlo, esci dallo schema stesso                                                                                      Corpo di luce porta una frequenza superiore da portare nella vita.                                                                                  Tutto quello che sei è giusta tensione sincretica, stai poco nel dubbio per poi passare all’azione.

La Presenza richiede di sacrificare l’agnello , l’autenticità porta Fiducia.                                                                             Buio e silenzio sono chiusura : Silenzio e Buio necessari per divenire in un altro Stato.                                                TE-A(L)TRO = momento Rituale –Comunità –Tutto è UNO.

Giampaolo Plata

Teatro ologramma del mondo

Semplicemente un solo gesto mi sembra che possa modificare il luogo in cui mi trovo, l’epoca in cui vivo, gli abiti che indosso.

Semplicemente il ritmo di quel gesto può modificare il mio sesso e la mia età, ora sono bambino, ora un guerriero, ora un’anziana che contempla le stelle, ora sono un maestro, ora una giovane donna al suo primo amore… e così semplicemente il gesto può amplificare la qualità che esso stesso, senza premeditazione, fa scaturire.

Se poi chiudo gli occhi ecco che l’ologramma conosciuto del mondo scompare, e nascono infinite scene di teatri passati e  futuri: foreste, città, castelli, giardini regali, piccole chiese, strade affollate… e il grande cielo.  Niccolò A.

Il Teatro è un frattale

Tra attori e spettatori (dualità) esiste un terzo elemento che è la Storia (intesa come rappresentazione teatrale). Attori che scelgono cosa interpretare e spettatori che scelgono cosa vedere.

La storia (intesa come la rappresentazione teatrale) è il 4° occhio ed è il Testimone.

Allora la Storia potrebbe essere la Realtà di Sogno Sognata dalla Fonte ove tutto è possibile ed ogni scelta è conosciuta e diverse Personalità scelgono un campo piuttosto che un altro e vivono l’esperienza in tutte le dimensioni fino alla nostra della materia.

L’attore impersonale incarna a pieno l’emozione che deve rappresentare in tutta la sua complessità restandone distaccato. Uscire da Sé. L’attore diviene spettatore di se stesso che agisce quella.

La Storia testimonia l’Atto e quindi avviene la fusione tra il Testimone “Storia” e Testimone” Attore.

Sembra  come il distendersi e contrarsi di una molla ove tutte le dimensioni sono presenti nello stesso momento e quando si stringe e compatta pare esserci una sola realtà: quella della molla compressa e compatta in cui non si vedono più gli spazi vuoti della spirale.

E’ il Respiro e la sinusoide. Forse la Sinusoide è una illusione in quanto è la rotazione del campo che è sempre il campo tutto intero che ruota su stesso e rende l’equilibrio del sopra e sotto.

Un po’ come il movimento “avanti indietro” che è una proiezione di un modo cicolare.

Allora veramente il Teatro è un frattale super denso di sintesi ove ogni cosa, gesti e parole sono solo quelle utili e necessari (veri e impeccabili). Non vi sono parole in più o parole in meno.

Fluire l’Integrità

Grazie Darshana e Grazie a tutti i compagni di questo viaggio

Matteo Melishabet

Matteo Melishabet

Amare il mondo e se stessi

Il teatro transpersonale, è una bomba lo sappiamo benissimo e lo so anche io….
…solo due lezioni dello scorso anno sono bastate al far sobbalzare letteralmente le mie viscere…e non solo nel senso letterario della parola ma realmente, non ci credevo neppure io, era in atto una vera e propria rivoluzione che cominciava dalla pancia…amare il mondo e se stessi…
Anche io, come Nic condivido con tutti voi la mia esperienza, perchè anche per me si tratta di famiglia allargata, la famosa famiglia d’anima per cui non è necessario parlare per capirci, ma è sufficiente lo sguardo, perchè proviene dal cuore…
nonostante le fughe e  le assenze so molto bene dove è il mio posto e cosa devo fare per la mia crescita spirituale, è per questo che ogni volta mi sembra di essere a casa, di ritornare a casa
Sto lottando con tutte le mie forze per lasciare il vecchio modo di approccio alla vita, all’esperienza troppo dettata dal mentale e totalmente priva del cuore
ricordo ancora durante le prime lezioni di teatro in cui chiesi a Darshana, chiarimenti sull’amore, sull’amare il mondo noi stessi tutto ciò che abbiamo e ci circonda, e nella sua semplice risposta “amare parte dal cuore” io non trovavo nessun tipo di significato perchè il mio mentale non mi permetteva di vedere altro
adesso, che mi sto affacciando a comprendere cosa veramente significa questa risposta, mi sembra davvero stupenda e chiara nella sua semplicità

Donatella Lombardi

Donatella

Un livello di pensiero più sottile

Un’arte transpersonale…Nel momento in cui divento il “sentimento” allora ho la sensazione di accedere ad un livello di pensiero più sottile, ed estremamente più rapido. Di fatto non è più la mente ordinaria a dirigere scelte e decisioni, azioni e parole. La mente ordinaria resta indietro rispetto a quel nuovo processo di pensiero, solo se accetta di essere spettatrice la sua presenza è ancora possibile.

Ecco allora quello che Darshana chiama il “doppio sguardo”. Se invece la mente si rifiuta di essere spettatrice, se si sforza di gareggiare e dirigere la nuova dinamica, allora viene zittita, annullata, e mi è capitato di sperimentare uno stato in cui ho l’impressione di non riuscire più a dirigere il processo nel suo divenire. In quel caso è il processo che dirige me, fuori dal mio controllo.

Perciò comprendo che non si tratta tanto di annichilire la mente, quanto di educarla e guidarla verso il posto che le spetta, lasciando che assista e che conservi memoria di quanto accade. Questa forma di intelligenza così raffinata che si esprime nello stupore dell’improvvisazione (ovvero sono il copro e il sentimento che conducono azione  e parole, fuori da una partitura precisa), è per ancora fonte di grande meraviglia. Da sempre abituato a controllare e soprattutto a preparare il terreno delle mie performance nella commedia umana, imparare quest’arte transpersonale mi porta spesso ai bordi della fonte di cui il mio Essere è così assettato…

…Semplicemente un solo gesto mi sembra che possa modificare il luogo in cui mi trovo, l’epoca in cui vivo, gli abiti che indosso. Semplicemente il ritmo di quel gesto può modificare il mio sesso e la mia età, ora sono bambino, ora un guerriero, ora un’anziana che contempla le stelle, ora sono un maestro, ora una giovane donna al suo primo amore… e così semplicemente il gesto può amplificare la qualità che esso stesso, senza premeditazione, fa scaturire.

Se poi chiudo gli occhi ecco che l’ologramma conosciuto del mondo scompare, e nascono infinite scene di teatri passati e  futuri: foreste, città, castelli, giardini regali, piccole chiese, strade affollate… e il grande cielo.

Niccolò A.

Niccolò

Il teatro mi fa bene…uno stato di grazia

Cara Darshana
il teatro mi fa bene...è da ieri sera che piango…uno stato di grazia…
ieri sera salendo in macchina ho deciso di osservare le emozioni che si accavallavano.
Non so bene dargli un nome a queste emozioni adesso, erano tante. Si fermavano tutte in gola, l’aria non saliva.
La mia volontà è stata quella di far uscire tutto, l’ho deciso e mi sono messa ad urlare.
Una corda di suono tirava su la sofferenza, guidavo ed urlavo.
Non ne avevo voglia ma urlavo, l’aria repressa usciva tirando su a forza tutte le lacrime che non mi permettevo di piangere.
Quanta sofferenza c’è dentro di me? Mi sembra infinita, mi sembra di toccare il fondo ma ce n’è sempre dell’altra…
Stamattina è affiorato altro. E’ da un pò di giorni che penso di non  avere talento artistico.
Non sono un’artista, ho pensato allora ho sentito un dolore al cuore.
Da piccola disegnavo sempre, tutti i giorni a tutte le ore. Mi veniva semplice, era la mia passione.
Non so dopo cos’è successo, c’è stato un blocco forte …Ancora vivo questo senso di impotenza, di paura..stamani mi sono detta “devi fartene una ragione, ormai è troppo tardi, devi recuperare troppo, non sei un artista..” ho sentito un forte calore al cuore come un vetro rotto. L’idea di non avere talento in quel senso mi fa stare veramente male, mi brucia. E allora continuo a chiedermi “sarà ego?sarà che ho voglia di dimostrare qualcosa al mondo?” però la fitta l’ho sentita al cuore, non al plesso solare.
Ho un universo dentro inespresso, inerte. Se non riesco a portare la testimonianza di questi mondi fantastici è come se li facessi a poco a poco morire. E mi sembra che potrebbero fare bene anche agli altri, questa nuova visione del mondo, della vita potrebbe essere terapeutica.
Quando ieri sera urlavo in macchina, mi sembrava di averti accanto, mi sembrava che tu fossi li a spingermi, la tua voce diceva in silenzio “vai vai libera! fai uscire tutto!!” quando sono tornata a casa c’è stato un momento in cui ho provato uno stato di grazia. Ero in pace,più leggera. 
Anche adesso mi sento meglio, ma non riesco a capire come poter liberare questo cuore. Mi sono ostinata a disegnare come fosse un dovere, pensando che più facevo e più mi sarei sentita meglio, in questo momento penso invece di dovermi vivere fino in fondo questa stasi creativa.
Forse poi un’altra corda di suono potrà liberare anche il cuore…
penso che quello che mi sta succedendo sia di fondamentale importanza, e molto lo devo a te
un bacio adamantino

Elisabetta G.

Elisabetta

La sofferenza dell’isolamento

Cara Darshana,
E’ vero , è molto facile per me recitare la parte dell’insicura e introversa
che preferisce evitare il confronto diretto con il mondo anche se si crea in me
una certa dicotomia.
In quella parte sento la sofferenza dell’isolamento,  l’oppressione nel cuore,
l’incapacità di espressione e di movimento.
La frase da recitare:  “puoi essere nel tuo cuore solo se hai perdonato”,
rappresentava tutte le sensazioni ed emozioni provate.
Alla richiesta di cambiare ruolo e  di rappresentare una “manager in
carriera”  come prima cosa ho provato la tentazione di rifiutarmi
ma ha prevalso il desiderio di mettermi in gioco e dare voce a qualcosa
d’altro.
La vista della platea davanti mi paralizzava e mi chiudeva la gola. La mente
si offuscava di pensieri autocritici e sensazioni di sfiducia. Non mi sembrava
di parlare piano come invece mi veniva fatto notare….
Invece sono riuscita ad osservare il modo impacciato di muovermi verso il mio
compagno,  avvertito anche come figura genitoriale.
E’ stato tutto molto faticoso ma anche prezioso perché,  in un modo diverso ad
altri approcci provati, mi ha fatto avvicinare a nodi profondi  che ancora
influenzano la mia vita.
Nell’osservare le difficoltà degli altri ho provato molta dolcezza , empatia
e con-vibrazione.
Forza e coraggio andiamo avanti !

Niente però può fermare l’indomita lotta del cuore contro la mente, della mente verso se stessa, verso i suoi schemi, le strutture, le credenze, i limiti che vengono imposti dai condizionamenti del sociale che genera ruoli…

Eleonora P.

eleonora

Le voci del cuore-Teatro Transpersonale

LE VOCI DEL CUORE…Rumori in scena

E senza comando si forma un cerchio. Ognuno si prende quella parte a cui tiene…così, senza molto cercare, semplicemente come per un accordo segreto. Le voci del cuore…da lì nasce l’accordo.

Il cerchio si compie (si è sempre compiuto fin dal primo incontro). Il fuoco si accende…ed è anche intenso. Poche candele, bianche, dozzinali, in poveri candelabri danno la magia di una notte di fate. Chi parlava non parla e segue le piccole fiamme.

Le voci del cuore...Fuori una notte di primavera invernale. Il cerchio è in attesa, ma freme in attesa. E’ una strana serata…lo spazio si muove. Il cerchio  si anima… si muovono i corpi…si abituano a quella nuova dimensione.

Imparano ad agire un palcoscenico sconosciuto, ma che proprio per questo invita al rischio e all’osare. Non bastano i movimenti…ci vuole ben altro per appagare l’energia in attesa di esplodere.

E arrivano i suoni…sono lenti e pacati, in un primo momento…si fermano un attimo e riprendono radi, sperimentando quel corpo che suona a tamburo, legno vuoto o altro strumento picchiante. Come un cuore pulsante, il respiro del cuore, che vibra un accordo planetario.

Ognuno accorda il suono a come avverte il suo corpo e il suo cuore. Chi batte furioso, chi prova con lento timore…ognuno fa suonare il suo corpo e parlare il cuore. Fuori c’è vento…il vento ci chiama…suggerisce assonanze ed invita ad altri rumori. Non è una sera gelosa o forse lo è perché è fuori esclusa… chissà.

Il cerchi è forte ascolta, non teme confronti, e si aiuta coi tonfi del vento. Fuori minaccia tempesta …che davvero sia una notte invidiosa? Il cerchio rimane ben saldo e sicuro …aspetta il lancio di un ‘altra sfida.

Ognuno accorda le note sui moti del cuore…e il corpo lo segue in un bisogno di andare là dove spesso ognuno lo frena.

E il vento, la notte si accordano al cerchio che vibra…Si lasciano lì suoni e gli accordi…saranno per noi i  custodi del tempi, vivranno per noi e per gli altri di un’altra storia, di un altro momento. Il vento ha chiamato le stelle. Ognuno ha il suo corpo, la sua  voce e un po’ di cuore dell’altro.

Tiziana Moggi

 

Tiziana Moggi

Un viaggio che porta ad esplorare il proprio io

Svuotare il nostro io di ogni emozione, di ogni pensiero, farsi pervadere, avvertire l’esterno, filtrare, percepire l’essenza, prendere coscienza, vivere l’emozione interiorizzare, manifestare.

Si potrebbe dire che tutto questo è l’essenza della vita, ognuno di questi punti ci può dare l’indicazione per poterla affrontare, le sue emozioni, i suoi accadimenti, essi suggeriscono le regole di una vita equilibrata.

Siamo giunte in questo polo di energia da ogni dove, alcune, in senso interiore, da molto lontano, quasi una pellegrinaggio viscerale, ognuna di noi con motivazioni e scopi diversi, siamo qua ad esplorare un mondo interiore, ad esternare emozioni, ad annusarle e farle proprie come gocce di una essenza rarissima.

Una meditazione attiva. Un viaggio che porta ad esplorare il proprio io, vedere con occhi interiori la propria vita e la vita in sè.

Un momento del quale adesso sento una necessità fisica, un bisogno animico, come un momento catartico dove sciamano e allievo si incontrano nudi in un luogo interiore esplorando l’uno nell’altro la linfa vitale delle emozioni.

Un cerchio, una forma magica, atavica, una forma semplice, la più immediata,la più perfetta, forse la forma dell’anima.

Abbiamo seguito un filo, ognuno di noi con il proprio fardello ha seguito il filo che si snodava passo passo in mezzo ai pensieri, i dubbi, le insicurezze, le pene, i desideri desiderati ma celati nel pozzo dell’anima. Abbiamo seguito il filo, non sapevamo dove ci avrebbe portato, ci siamo ritrovati nella radura, ci siamo rivelati l’uno all’altro senza vergogna e senza paura.

Come samurai che si ritrovano per combattere, finita la battaglia ognuno torna alla propria vita con la consapevolezza interiore di avere la propria spada sempre al fianco da usare mai come offesa ma come difesa. Il cerchio ci racchiude quando andiamo nel mondo, ci protegge da ingerenze negative, niente ci scalfisce, niente ci deve contaminare.

Siamo guerrieri, il cerchio di luce deve essere la nostra corazza.

Capitano, mio Capitano, grazie.

Isabella  Del Guerra

Isabella Del Guerra

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